Non ti serve un guru, ti serve un primo gesto vero. Tutto qui.
Iniziare davvero non significa iscriversi a un corso, comprare un libro nuovo o ripetere un mantra perfetto. Significa fare un gesto minuscolo e vero, adesso, mentre leggi.
Questo testo è lungo, volutamente. Non perché ami sentirmi parlare, ma perché certe cose hanno bisogno di spazio, respiro, ritorni. Ho messo qui tutto ciò che mi ha fatto saltare – in avanti o a pezzi – durante Confessioni ad un Dio immaginario e Il Segreto del Sigillo: notti di carta stropicciata, silenzi che urlano, simboli tracciati a penna per non dimenticare chi volevo essere davvero. Prendi quello che vibra, lascia tutto il resto. Ma, per favore, non leggere in modalità turista.
“La prima volta che ho scritto la verità non è successo niente fuori. Dentro, però, è crollato un palazzo abusivo.” — F.M.
1. Il punto zero: smettere di recitare (almeno per cinque minuti)
Prima di chiederti “da dove parto?”, guarda dove fingi.
- Quante volte oggi hai detto “tutto ok” mentre ti si stringeva lo stomaco?
- Quale ruolo difendi perché senza non sai chi sei (il bravo ragazzo, la donna spirituale, il guerriero sempre forte…)?
Io indossavo “l’uomo che ce la fa”. Ero talmente bravo che quasi ci credevo. Poi una notte, con la luce del frigo a farmi da altare, ho scritto: “Se tolgo la parte, cosa rimane?” Rimaneva paura, rabbia, ma anche un inizio. Il tuo inizio è lì: nella crepa che non vuoi guardare.
Micro-pratica immediata
Spegni tutto. Tre minuti in silenzio. Domanda secca su un foglio: “Dove sto mentendo a me stesso?” Scrivi la prima risposta. Non modificarla. Non commentarla. Guardala.
2. Parlare/scrivere a un “Dio immaginario” (o a chi vuoi), ma senza filtri
In Confessioni ho scelto un Dio immaginario perché era l’unico che non potevo prendere in giro. Creare un interlocutore interiore serio (Dio, Anima, Bambino vero, futuro te stesso) è una trappola santa: se scrivi “a qualcuno” diventi più onesto.
Come farlo (molto pratico):
- Prendi un quaderno dedicato. Non digitale, non condiviso. Un luogo segreto.
- Ogni sera, data in alto e: “Dio/Anima/Parte vera, oggi ti dico…”
- Scrivi senza fermarti 10 minuti. Niente punti, niente stile, niente poesia. Solo vomito.
- Chiudi. Il giorno dopo rileggi come se fosse scritto da uno che non conosci. Cosa ti sta chiedendo? Quale gesto pretende?
Non importa se “credi”: importa se senti che a qualcuno devi finalmente dire la verità.
3. Il Sigillo: dall’intuizione all’impegno (incidere, non solo capire)
Nel Segreto del Sigillo ho trasformato un’intenzione in un segno fisico. Un sigillo non è magia disney, è memoria attiva. È il tuo “ti ricordi cosa hai promesso?” condensato in un simbolo.
Costruisci il tuo sigillo “artigianale”:
- Formula l’intento in positivo, concreto, breve. Es.: “Dire la verità a mia madre”, “Non scappare quando sento paura”, “Stare zitto prima di giudicare”.
- Prendi le iniziali/parole e intrecciale finché diventano un segno. Non deve capirlo nessuno tranne te.
- Disegnalo su carta spessa. Mettilo nel portafoglio, sul telefono, sullo specchio.
- Ogni volta che lo vedi, chiediti: “Lo sto onorando?” Se la risposta è no, agisci entro 24 ore. Anche con un gesto minimo, ma reale.
4. Oscillare consapevolmente tra Silenzio e Azione
Ho provato il silenzio assoluto: meditazioni, ritiri, giorni a contare respiri. Poi ho provato l’azione compulsiva: liste infinite, fare, fare, fare. Entrambe, da sole, sono gabbie.
Il lavoro interiore è oscillazione viva:
- Quando il silenzio diventa scusa per non rischiare, fai qualcosa.
- Quando l’azione diventa fuga dal sentire, fermati.
Non è un equilibrio perfetto, è un pendolo che impari ad ascoltare: dov’è adesso? Cosa serve davvero, qui?
5. Piccoli riti quotidiani (sostenibili, non eroici)
Evita maxi-propositi. Il cervello ama i gesti piccoli e costanti.
Rituale del mattino (5 minuti):
- Domanda: “Che personaggio sto per indossare oggi?”
- Risposta secca sul quaderno. Scrivi anche come lo disinneschi (un’azione semplice).
Rituale della sera (3 righe):
- Cosa ho visto di me oggi?
- Dove ho tradito il sigillo?
- Cosa ringrazio (davvero, non per obbligo)?
Un atto di coraggio a settimana:
La telefonata che eviti, il no che devi dire, il sì che temi. Qualcosa che sposta la realtà di mezzo centimetro.
Digiuno di parole inutili (24 ore):
Niente lamentele, niente giudizi automatici. Se partono, pausa-respiro-domanda: “Cosa sto coprendo?”


6. Maestri, libri, pratiche: strumenti, non gabbie
Gurdjieff, Sibaldi, Nicoll, chi vuoi. Prendili, usali, ringraziali. Ma non delegare. Se senti che stai diventando fan, che ripeti parole altrui per sentirti speciale, fermati.
Domandati: “Questo concetto migliora la mia vita concreta o la mia immagine spirituale?” Se è la seconda, lascia andare.
7. Il gruppo giusto (anche piccolissimo)
Non servono community enormi. Bastano 2 persone sincere. Regola d’oro: condividere verifiche, non status spirituali.
- Ogni settimana: cosa ho fatto davvero? Dove ho fallito senza scusanti? Qual è il prossimo gesto?
- Vietato giudicare, vietato consolare. Solo specchiare.
Se non ne hai, inizia con te stesso: pubblica un articolo, scrivimi, crea un cerchio temporaneo online. Poi, quando appare qualcuno di vero, apri lo spazio.
8. “Da dove comincio, oggi?” – la lista senza alibi
- Scrivi la frase che non hai il coraggio di dire (a te o a qualcuno).
- Disegna il tuo sigillo.
- Fai un gesto minuscolo che lo onori (oggi, non domani).
- Scegli un pezzo di silenzio e uno d’azione nella tua giornata.
- Togli un ruolo, anche solo per un’ora (smontalo e guarda cosa succede).
Non tutti, uno. Ma fallo.
Domande per te (da mettere per iscritto)
Quale parte di me non voglio ancora guardare, e perché?
Qual è il gesto più piccolo ma più vero che posso fare entro 24 ore?
Che maschera mi toglierò per prima (anche se ho paura)?
Cosa sto aspettando di “capire” prima di cominciare – e so che è solo una scusa?
Sto usando la spiritualità per trasformarmi o per sentirmi speciale?
Conclusione con approfondimenti chiave
Non inizierai quando “sarai pronto”. Sei già nel mezzo. Il primo passo è spesso un foglio sporco di verità e una piccola azione fuori dalla comfort zone. Il resto viene a cascata.
Se vuoi continuare con me:
- Scarica un estratto gratuito di Confessioni ad un Dio immaginario
- Scopri Il Segreto del Sigillo e crea il tuo simbolo
- Prendi una pratica gratuita nella sezione Risorse e mettila in agenda oggi
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Ci vediamo nel prossimo varco.

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